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Blitz della GdF, arrestate 25 persone in tutta Italia nell’ambito dell’operazione ‘Transumanza’: 75 gli indagati

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Blitz della Guardia di Finanza di Pescara, che questa mattina ha tratto in arresto ben 25 persone nell’ambito della maxioperazione ‘Transumanza’.

Si tratta di una truffa all’Unione Europea, che ha consentito di intascare milioni di euro di fondi pubblici per pascoli di fatto mai esistiti. Nel complesso, sono 75 gli indagati e 25 le persone arrestate in tutta Italia, tra Abruzzo, Puglia, Trentino Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Campania.

In particolare, gli inquirenti ritengono che dietro questo giro d’affari possa esserci la mano della Mafia foggiana, visto che nei due anni di indagini essi hanno documentato l’esistenza di un sodalizio criminale dedito alla perpetrazione di frodi a danno del bilancio nazionale e comunitario, attuata mediante indebite richieste di contributi per il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (F.E.A.GA), nel settore della Politica Agricola Comune (PAC).

Infatti, è risultato che l’associazione per delinquere operativa dal 2014, avrebbe simulato il possesso dei requisiti necessari per ottenere la disponibilità di terreni e di corrispondenti titoli PAC, rilasciati gratuitamente dalla Riserva Nazionale dei Titoli ai nuovi giovani imprenditori agricoli.

In totale, sono state coinvolte 24 imprese agricole e 38 soggetti, accusati a vario titolo di autoriciclaggio, reimpiego di proventi illeciti, ricettazione, truffa aggravata ai danni dello Stato e per il conseguimento di erogazioni pubbliche, con frodi che ammonterebbero a circa 5 milioni di euro.

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Paura nel reggiano, nube di cloro dalla piscina: i dettagli

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Attimi di paura questa mattina a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, dove una nube chimica di cloro ha invaso le piscine di un impianto privato, adiacente a molte scuole della cittadina, causando tosse e lacrimazione alle persone che l’hanno inalata.

In particolare 150 ragazzi sarebbero rimasti intossicati, e sono stati in parte ricoverati al Pronto Soccorso di Guastalla e altri in ospedali di Reggio Emilia e Montecchio. La nube si sarebbe originata da un incidente durante i lavori di manutenzione ai depuratori degli impianti.

Secondo le prime informazioni, un dipendente di una ditta di materie chimiche avrebbe portato acido solforico, una sostanza largamente usata in molte piscine dotate di regolazione automatica per abbassare il Ph dell’acqua, per lo stoccaggio. Tuttavia si pensa che l’acido sia venuto a contatto con un’altra sostanza, innescando la reazione chimica e la nube che ha investito in pieno il tecnico al lavoro, che figura tra gli intossicati, nessuno dei quali in pericolo di vita.

Pertanto la sindaca Camilla Verona ha così dichiarato:

“La situazione sta ora lentamente rientrando, coi ragazzi che stanno cominciando a tornare in classe. Una condizione molto favorevole alla tempestività dell’intervento”.

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Stadio San Siro, il Tar conferma il vincolo culturale. Il sindaco Sala: “Proveremo a convincere Inter e Milan a rinnovarlo”

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In occasione della presentazione del servizio di Faceboarding all’aeroporto di Linate, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha parlato della presenza di un vincolo culturale sullo stadio San Siro confermato dal Tar. Ecco le sue dichiarazioni in merito:

“La nostra via di provare a rigenerare San Siro è l’unica possibile. Anche la sentenza di oggi è un passo in più per dire che San Siro non è abbattibile, quindi ci sono due alternative: o riusciamo a convincere le squadre a rigenerare San Siro ed è una vittoria per la città oppure, se ciò non avverrà, San Siro rischia di trasformarsi in qualcosa che perde un po’ del suo ruolo”.

Poi, ha aggiunto: “Anche per Linate abbiamo in alcuni momenti immaginato un futuro buio, San Siro è passato attraverso settimane e mesi difficili, però possiamo sperare che attraverso questo lavoro realizzato da WeBuild ci possa essere l’opportunità per dargli una seconda vita”.

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Paura all’aeroporto di Istanbul, problemi durante l’atterraggio: i dettagli

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Attimi di paura all’aeroporto di Istanbul, in Turchia, dove la fusoliera del Boeing 767 della Fedex Airlines ha toccato terra durante l’atterraggio dopo che il carrello di prua non si è aperto a causa di un malfunzionamento.

Pertanto è strisciato sulla pista per diversi metri, con l’equipaggio che avrebbe avvisato la torre di controllo dell’aeroporto del problema prima della fase di atterraggio. Al momento la pista è stata chiusa ad altri voli per consentire la manovra di atterraggio di emergenza di sicurezza, evitando conseguenze peggiori per i passeggeri.

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